Mostra Personale
Nella pittura di Nunzio Nivola, nelle sue immagini tanto naturali, tipiche peraltro dell’mpressionismo, così limpide da apparire quasi irreali si ritrova quasi con immediatezza la reale ed intima bellezza della natura.
Certe tele sono vicine al sogno, un sogno visto con gli occhi ancora limpidi di un giovane artista, soffusi dalla più profonda dolcezza e costituiscono un invito nel tumultuare della vita di oggi, ad una pausa alla ricerca del bello e di se stessi.
Avvicinarsi alle opere di Nunzio, immedesimandosi nell’mpressione che ha colpito l’artista e non gli ha dato pace finché non l’ha affidata ad un pennello pittorico, significa ritrovare qualcosa di intimamente nostro, qualcosa che, pur essendo tuttora vivo nel nostro cuore e nei nostri sentimenti, – difficilmente nella schiavitù di una vita sempre più angosciosa, frenetica e materiale – ha modo di riaffiorare.
Sono case, angoli caratteristici dei nostri paesi, marine e paesaggi che anche noi abbiamo contemplato infinite volte e che Nunzio ha fissato per noi, quasi li avesse visti e gustati con i nostri stessi occhi, provando gli stessi nostri sentimenti.
Nunzio, con toni ora forti ora delicatissimi, attraverso le opere che mette dinanzi entra in comunione con noi con una sensibilità immediata che è dei poeti più che dei pittori che sono anche poeti.
In questi anni di impegno pittorico Nunzio Nivola non ha smentito il presentatore della sua prima mostra personale.
Senza salti pericolosi ha costruito con serietà la sua progressiva affermazione partecipando a diverse collettive nel territorio nazionale.
Nunzio con le sue opere ha tentato il superamento di questo ambiente statico per un inserimento nel mondo più vasto dell’arte. Certamente tenterà altre evasioni, altre esperienze, anche fuori dal territorio nazionale, nell’impegno di “distinguersi” e di maturare la sua personalità artistica. Il colore nella pittura è grande protagonista. Forse Nunzio Nivola, come ha detto Raffaello Marchi, è ancora un “novizio” dell’arte, quando diventerà un “professo” dopo aver frugato tanto dentro di se, ci darà delle cose belle, saprà dare ai suoi quadri e a coloro che li ammirano quella pace e quella gioia che sono caratteristiche dell’uomo e dell’artista.
(Nota critica – Don Gonario Cabiddu)