NOTIZIE SUL CONTENUTO DELLA MOSTRA PERSONALE ITINERANTE: LA CIVILTÀ DELLA ZAPPA 1992
Dobbiamo all’intuizione e all’intelligenza femminile, più che a quella maschile, l’inizio della coltivazione delle piante. Probabilmente siamo debitori alla donna di una delle più grandi scoperte della storia. Già da tempo la donna si era abituata a scavare la terra per strappare piante commestibili con le mani o con l’aiuto della zappa, per trapiantarle vicino alla propria dimora per non doversi allontanare troppo nel lavoro di ricerca.
Un ulteriore piccolo passo avrebbe portato allînterramento di sementi e radici con l’ausilio di alcuni arnesi. Forse qualche donna aveva visto germogliare i semi caduti nei fossi o lasciati nei ripostigli o per caso aveva osservato la rigogliosa vegetazione di piante commestibili e di alberi da frutto cresciuti da semi o da frammenti vegetali abbandonati dalle tribù che precedentemente avevano abitato in quella regione.
L’impiego della zappa e della vanga rese possibile la coltivazione di molte varietà vegetali, specialmente graminacee, all’interno di ogni singolo orto.
La civiltà della zappa per prima riuscì a creare un tenore di vita più o meno stabile. Per questo motivo la casa, come l’orto, divenne, e del resto rimane fino ad oggi, regno quasi esclusivo della donna.
Dallo studio di F. Heichelheim