ORANI – Più che una mostra di quadri e di sculture quella che Nunzio Nivola proporrà questo pomeriggio ai suoi compaesani di Orani, rappresenta una ricerca fantastica e originale della vita dolorosa ma operativa della donna in Barbagia. Nunzio Nivola, nipote del grande scultore Costantino, scomparso qualche anno fa in America, espone forse per la prima volta, ufficialmente nel suo paese. Ma è come se avesse scavato dalla terra dell’orto la vera immagine del frutto della sua arte ancestrale. L’idea parte da una intuizione veramente significativa: una vecchia zappa abbandonata sui terreni non più coltivati, ai suoi occhi, raffigura l’immagine della donna in gramaglie. Il piccolo volto consunto dalle fatiche e dal dolore e racchiuso dentro il cerchio vuoto dello stampo della zappa abbandonata. I resto del corpo, avvolto, dalle lunghe vesti, sempre in forma circolare. Come una zappa. E nella mostra è stato evidenziato, in continuazione, questo parallelismo attraverso 55 pitture, dieci sbalzi e dieci composizioni di zappe antiche “dissotterrate nel campo abban donato”. Lo spiega Peppino Cicalò che ha presentato la mostra con una poesia. “Nelle sue forme” (quello della zappa appunto, N.d.R.) l’occhio avverte arcane presenze femminili/donne gioiose assorte nel duro lavoro/donne dispensatrici di forze generatrici di vita, di timidi germogli/donne scrigni gelosi di vita, di fragili esseri umani/donne che accolgono, che avvolgono il seme. Donne che trasformano, che si sdoppiano; che generano/donne che sentono, pensano, parlano al plurale/donne dei “noi”/donne generose/donne ostinate, caparbie, tenaci/donne mai vinte, mai soggiogate/donne che scrutano sempre oltre il presente, oltre la morte”. La mostra di Nunzio Nivola potrà aprire un nuovo discorso nella storia della sua carriera e della sua ricerca. Le immagini saranno esposte in una mostra itinerante. La prima verrà inaugurata nella scuola media, a Orani, con il patrocinio degli assessorati comunali al Turismo e alla Cultura. Le altre esposizioni a Nuoro e nei paesi limitrofi.
G.M. Sedda